Oculista Antonio Messina

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Ipermetropia

L’Ipermetropia è un particolare difetto di rifrazione che, in funzione della sua entità e dell’età del soggetto, determina l’affaticamento della visione. All’opposto della miopia, la visione da vicino risulta in genere essere più difficoltosa, mentre da lontano non sempre si ha una percezione confusa.
Nell’ipermetropia il punto di focalizzazione delle immagini cade al di là della retina. Il soggetto vede un’immagine non perfettamente nitida che deve mettere a fuoco per migliorarne la percezione.
La capacità di focalizzare sul piano retinico oggetti posti a distanze differenti è definita accomodazione. Il cristallino, sfruttando la sua naturale elasticità, consente di variare la messa a fuoco oculare dall’infinito sino a pochi centimetri, almeno sin quando non insorge la presbiopia.
Osservando all’infinito, in condizioni di normalità, il cristallino non esercita alcuna attività accomodativa mentre guardando da vicino e a distanza intermedia, al fine di mantenere costante la visione nitida, il cristallino mette a fuoco.
Nel soggetto ipermetrope la funzione accomodativa assume un’importanza rilevante perché riporta l’immagine posta oltre la retina a fuoco su questa, anche per gli oggetti visti in lontananza.
Un’ipermetropia di circa due diottrie è normalmente presente nell’infanzia ed è determinata dalle piccole dimensioni del bulbo oculare, che aumentando con lo sviluppo, permettono all’immagine di formarsi correttamente sulla retina.
L’ipermetrope avverte il bisogno della correzione ottica quando con l’età si riduce la capacità di mettere a fuoco del cristallino, o quando la funzione accomodativa non è in grado di contrastare l’entità del difetto.
L’ipermetropia è generalmente corretta con occhiali e lenti a contatto, il cui effetto ottico fa convergere i raggi luminosi a fuoco sulla retina.
Con la chirurgia refrattiva è possibile ottenere una correzione sicura e definitiva del difetto, previa l’esecuzione di esami specialistici necessari a valutare il grado di qualità e di rischio dell’intervento.







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